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Tutto quello che non sai sul DVR Standardizzato

Un aspetto fondamentale legato alla sicurezza delle aziende è sicuramente la presenza di un Documento di Valutazione dei Rischi (abbreviato DVR) realizzato con criterio. In qualsiasi azienda che impieghi del personale (full time, part time, etc.) è obbligatorio questo documento, nel quale siano descritte, in sintesi:

  • Le attività dell’azienda con i relativi fattori di rischio;
  • Le misure di prevenzione e protezione adottate per ridurre (o eliminare i fattori di rischio di cui sopra);
  • Un piano dei miglioramenti in cui spiegare entro quanto tempo abbiamo intenzione di intervenire sulle criticità che abbiamo trovato.

L’elenco che abbiamo appena scritto non è per nulla esaustivo, specie se abbiamo davanti un’azienda con una quantità di rischi tale da far impallidire Batman. Ovviamente le dimensioni, il livello di dettaglio e le indagini richieste cambieranno moltissimo con il variare dei rischi dell’azienda.

L’ufficio contabile avrà un DVR di un certo tipo, lo stabilimento chimico ne avrà uno decisamente più “succoso”.

Fin qui tutto bene.

Molto spesso, interfacciandomi con realtà più piccole (non sempre meno problematiche) mi sento dire che

non si può fare tutta ‘sta carta, alla fine siamo solo un ufficio, non ci sono rischi qui.

Ora, posto che NON È VERO che in un ufficio non ci sono rischi (sono molto inferiori rispetto ad una fonderia, ma ci sono… negli uffici non si usa l’elettricità? Non si rischia di inciampare e cadere?), le dimensioni del DVR di attività del genere possono essere molto (ma molto) più contenute.

Fino al 30 giugno 2013 le aziende con numero ridotto di lavoratori potevano autocertificare le condizioni di sicurezza: in qualche modo uno se la cantava e se la suonava, firmando un modulo in cui garantiva l’assenza di condizioni di rischio perché ci ho già pensato io! Tutto a posto!

Dal 30 giugno 2013 in poi le cose sono cambiate. Tutte le attività di lavoro (ma proprio tutte) sono tenute a compilare un DVR a dimostrazione dell’avvenuta analisi dei rischi.

In compenso il Ministero ha pensato di dare la possibilità di ridurre la carta per chi, come gli uffici, i bar o le piccole officine, gestisce attività con rischi limitati o con poche lavorazioni e numero di lavoratori ridotto (anche se non necessariamente a basso rischio).

Tutte questa attività potranno compilare un DVR secondo Procedure Standardizzate.

Che diavoleria è mai questa?

Il DVR Standardizzato è uno strumento molto più snello e semplice da redigere. Si tratta in sostanza di una checklist che il Datore di Lavoro può compilare in funzione dei rischi effettivamente presenti nel luogo di lavoro (secondo un principio simile al “celo – manca” che si faceva con le figurine, se mi consentite la semplificazione).

Come procedo?

  1. Consulto l’elenco dei rischi.
  2. Crocetto quelli presenti.
  3. Individuo le misure adeguate per ridurre il livello di rischio.
  4. Pianifico le tempistiche di miglioramento.

Ottengo così un documento piuttosto breve che tuttavia mi consente di monitorare l’attività e i rischi collegati all’attività.

Dicevamo però… non va bene per tutte le aziende. Quali sono le aziende che possono adottarlo? Ce lo spiegano nell’art. 29, c. 5 del D.Lgs. 81/08:

 

  1. Fermo restando quanto previsto al comma 6-ter, i datori di lavoro che occupano fino a 10 lavoratori effettuano la valutazione dei rischi di cui al presente articolo sulla base delle procedure standardizzate di cui all’articolo 6, comma 8, lettera f) . […]

Mentre nel comma 7 si riporta l’elenco delle attività che NON possono sfruttare questa semplificazione:

  • aziende in cui si svolgono attività che espongono i lavoratori a rischi chimici, biologici, da atmosfere esplosive, cancerogeni mutageni, connessi all’esposizione ad amianto;
  • aziende, soggette a regime Seveso (rischio di incidente rilevante);
  • aziende per la fabbricazione ed il deposito separato di esplosivi, polveri e munizioni;
  • aziende industriali con oltre 200 lavoratori;
  • nelle industrie estrattive con oltre 50 lavoratori;
  • nelle strutture di ricovero e cura pubbliche e private con oltre 50 lavoratori;
  • impianti nucleari in genere.

Per un’officina o attività simili io consiglio sempre di fare un DVR più dettagliato. Ci sono rumore, vibrazioni, sostanze chimiche, rischi meccanici… un sacco di cose che richiedono un po’ più di cautela nella valutazione. Tuttavia, fino a 10 lavoratori puoi scegliere!

Come fare quindi? Puoi dare un’occhiata qui, troverai un modello preimpostato da compilare coi dati della tua attività e redigere semplicemente un DVR ritagliato sulle tue esigenze.