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4 consigli per Datori di Lavoro attenti

Sondaggio: quanti di quelli che fanno il mio lavoro si sono sentiti dire dal titolare di un’azienda a cui avevano appena fatto il DVR

Oooooh perfetto! Siamo a posto allora… se succede qualche cosa vai in prigione tu?!

Questa cosa l’ho sentita abbastanza di frequente. Ed ogni volta mi dispiace dover dare la triste notizia

Veramente no… in prigione ci vai sempre tu

È una cosa su cui alcuni Datori di Lavoro non si soffermano, presi come sono dal mandare avanti l’attività, dal gestire i rapporti coi clienti e coi dipendenti, dal seguire la burocrazia (spesso opprimente, è innegabile) che accompagna la vita e lo sviluppo della propria azienda. Non riescono a capire come sia possibile che anche la parte di sicurezza del lavoro sia responsabilità loro.

Pago te per seguire la sicurezza, cosa ti pago a fare altrimenti?!

e vedono tutti gli aspetti legati alla sicurezza come qualcosa di lontano da loro, qualcosa che sta a margine della loro attività, non una parte integrante della stessa.

La legge prevede che il Datore di Lavoro sia responsabile per la sicurezza dell’azienda attribuendogli, oltre a tutti gli obblighi delegabili (nomina del Medico Competente, informazioni ai Lavoratori, fornitura DPI ed una miriade di altre attività che potrebbe svolgere anche un Dirigente) due obblighi NON delegabili, sanciti dall’art. 17 del D.Lgs. 81/08:

Articolo 17 – Obblighi del datore di lavoro non delegabili

1. Il datore di lavoro non può delegare le seguenti attività:

a) la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento previsto dall’articolo 28;

b) la designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

 

Il documento cui si fa riferimento nell’articolo 28 è il Documento di Valutazione dei Rischi (che chiameremo amichevolmente DVR).

È evidente (e ragionevole) che il Datore di Lavoro spesso non abbia la competenza per effettuare da solo il DVR, per questa ragione nomina il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (che chiameremo amichevolmente RSPP). E nessuno gli vieta di rivolgersi alla consulenza di personale esterno per uno o più aspetti legati alla sicurezza. E in alcuni casi l’RSPP può essere lui stesso. Ma non si può nascondere… il responsabile è comunque e sempre LUI!

Mi permetto quindi di dare qualche consiglio, magari non risolutivo… ma può essere un primo passo verso una gestione più consapevole della sicurezza in azienda.

NUMERO 1: LEGGI IL DVR che ti viene consegnato (dal consulente, se ti rivolgi ad un esterno; dal tuo RSPP, se è presente in azienda).

Al netto delle parti introduttive di ogni capitolo avrai modo di controllare che le informazioni riportate siano corrette. La faccia ce la metti tu!

NUMERO 2: VERIFICA di poter sfruttare le Procedure Standardizzate.

In alcuni casi (soprattutto nelle piccole realtà) è possibile redigere il DVR secondo Procedura Standardizzata (leggi qui, se ancora non sai di cosa stiamo parlando).

In principio era possibile autocertificare le condizioni di sicurezza della propria attività, ma dal 30 giugno 2013 non vale più l’autocertificazione!

Se fossi tra i fortunati che hanno questa opportunità dovrai confrontarti con un documento decisamente più snello, nel quale il Ministero ha previsto una checklist da compilare a crocette per l’individuazone dei fattori di rischio e uno schema sintetico per l’individuazione delle misure di prevenzione e protezione.

Nel caso prova a visitare questo link, troverai un modello comodo da compilare con tutti gli elementi previsti dalla procedura standardizzata (e qualche cosa di più!).

NUMERO 3: DIFFIDA dai DVR eccessivamente voluminosi.

Anche in questo la legge è piuttosto chiara (art. 28, c.2, lett. a):

[…] La scelta dei criteri di redazione del documento è rimessa al datore di lavoro, che vi provvede con criteri di semplicità, brevità e comprensibilità […].

Molti pensano che un DVR enorme faccia scena e copra da qualsiasi genere di maleficio, anche se in realtà non è così. Deve essere un documento grosso il giusto, contenente le giuste informazioni.

Non molto tempo fa mi è capitato fra le mani il DVR di una Scuola Guida con un capitolo relativo ai rischi derivanti dalle operazioni di saldatura (?). È evidente che quel tipo di informazione non ha attinenza con la loro attività e in caso di controllo farebbe sorgere più di qualche dubbio agli ispettori sull’effettiva partecipazione al processo di valutazione dei rischi.

NUMERO 4: ASCOLTA chi lavora con te.

Il Rappresentante dei Lavoratori, il Medico Competente, il Preposto… solo per citarne alcuni. Raccogli le informazioni che ti vengono date e sfruttale per migliorare la valutazione dei rischi. Otterrai due ottimi risultati: collaboratori e dipendenti più contenti, coinvolti e consapevoli e risultati migliori nella gestione della sicurezza.